giovedì 18 giugno 2020

Nella notte: Blog a 1200 visual..

2 commenti:

federico cognome ha detto...

paolo mieli today’ s rocket:

“ gli industriali non hanno avuto grande importanza nell’ ascesa del fascismo ”!

in effetti messa così ha un senso, quelli italiani dettero solo lavoro alle milizie!

dopo la prima guerra mondiale il capitalismo americano con il tacito assenso di tutti i paesi industrializzati d’ Europa ( in chiave antitedesca, la Francia occupò la Ruhr ), nel giro di dieci anni fece sei marce indietro e tre avanti, ri-convertirono economie collassate al cambio in oro proprio per non perdere i soldi prestati e l’ egemonia che ne sarebbe derivata e si sa la ricchezza allora la producevano i mezzadri!

Matteotti fu ucciso prima che potesse dire in parlamento che il fratello di mussolini e il re avevano preso tangenti dai petrolieri americani perchè la Gran Bretagna non approfittasse della posizione geografica dell’ Italia, per farne un corridoio del greggio dalle sue colonie, quindi gli industriali non c’ entrano niente!

dopo aver insegnato ai paesi europei come si reprimono i sindacati, i capitalisti americani s’ imbatterono nella crisi del ’29 dando il là alla convinzione che quel sistema fosse sul baratro, il chè, portò, praticamente hitler al potere e mussolini che già era in carreggiata a suo traino, nella convinzione che solo politiche nazionaliste e aggressive li avrebbero salvati dalla crisi, grande occasione anche per smettere di pagare i debiti, chè poi oltre che esser debiti erano politiche industriali.

comunque no, gli industriali non hanno colpe nell’ ascesa del fascismo.

paolo mieli ha una visione romantica di quegli anni, fu un fatto di popolo secondo lui! ogni volta che lo studia scopre cose nuove!
le politiche economiche e quelle di risarcimento per la prima guerra sono alla base dell’ ascesa del fascismo, le naturali premesse, il resto, le bonifiche,il grano, i viali grandi sono specchi per le allodole, spiccioli in confronto ai soldi che erano in ballo per impero, petrolio e militarizzazione, non a caso si parla dell' oro di Dongo e dei miliardi pagati ai tedeschi per difendere salò.

mieli ha pure detto che se avesse potuto aggiungere altri ritratti ai cinquanta che la sua penna ha tracciato avrebbe messo quello di qualche antifascista, magari Parri, più romantico di cosí!

centauria non è più fratelli Fabbri, è mondadori, ormai le grandi case editrici se le sono pappate tutte i grandi imprenditori!

Anonimo ha detto...

Se proprio vogliamo dirla tutta, il "capolavoro" nazi-fascista fu riuscire a sostituire la lotta di classe con la lotta fra Stati e tra le razze.