sabato 7 settembre 2019

Il lungo viaggio di Aria nel 'paese delle Meraviglie', il successo del lavoro scritto e diretto da Cristiana Ciacci

Grande successo della rappresentazione del Teatrino di Don Giotto. La Prima ha suscitato unamimi apprezzamenti sottolineati da lunghi e frequenti applausi. Varie le ragioni di questo successo. Prima di tutto la calligrafica accuratezza che ha caratterizzato la scenografia, una ricerca assidua di perfezione nei contrasti cromatici e nelle 'trovate' sceniche, una sapiente scelta di luci , che ha perfettamente rappresentato la dimensione onirica in cui si muove Aria e il suo viaggio nel mondo delle Meraviglie..Il richiamo al fascino dell'opera di Lewis Carrol è presente nel racconto arricchito da continue soluzioni dinamiche, citazioni, invenzioni fantastiche e inattese. In secondo luogo è piacevole notare l'accuratezza con cui la regista-autrice ha scritto i dialoghi degli attori pientini, esaltando la loro esperta capacità di recitazione e di 'dialogo' con il pubblico. Terza nota : la bellezza della lingua, il vernacolo  valdorciano, che noi oseremmo dire classicamente pientino, scavato in quella celebre 'isola linguistica' da sempre identificata dagli studiosi. Infine, come non evidenziare la felice adozione dell 'espediente narrativo' quale principe del racconto. L'Albero Parlante è un esempio di teatralità classica ed antica, che attinge alla tradizione narrativa della mitologia e della poesia epica. Il gruppo teatrale del Teatrino giunto  alla sua decima rappresentazione, ha riscosso un grande successo, consenso plateale determinato dall' 'affinità elettiva'  ricercata con il 'suo' pubblico, che 'sente' l'identità e l'appartenenza  quali  segni di civiltà e di cultura. La maturità del Teatrino si esprime ormai con seducenti movimenti scenici, con la consueta gestualità  parca ed antica, con inserimenti sonori di grande effetto e una sceneggiatura teatrale di alta qualità. Infine ecco il pacato umorismo, la comicità volutamente distratta, la ricerca della poesia,  della danza, e della musica, la sperimentata capacità di straniazione. La scelta perfetta dei tempi e della successione delle 'stanze', aggiungono al teatro in piazza di questo evento culturale cittadino un fascino inusuale.
La ricerca mai ostentata, ma presente, della verità dei  sentimenti e della forza dei valori e della lezione della poesia,   affiorano  con delicata certezza  nell'evolversi della scena riempiendola di significati  confortanti e profondi (segue)
 Uno spettacolo da non perdere, insomma,frutto di un lavoro collettivo lungo e accurato, un prodotto di qualità,anche dal punto di vista formale, che conduce a maturazione uno splendido risultato artistico. Vedere per credere.  Sabato e Domenica si replica.(fp)

4 commenti:

Todo ha detto...

Grandi, appassionati, degni di Pienza!!!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Siamo uomini o giornalai ? Uomini!
Grande Blog..

Cristiana ha detto...

Grazie Fabio!

Anonimo ha detto...

Molto Meglio della Fiesta della Pora Unità!!!! ahahahahahahahahahahahahahahahah c'è più gente di cultura e costa....parecchio meno...