“Le prospettive sono luminose ma restano sfide impegnative”. Quali parole migliori di quelle pronunciate dal presidente Xi Jinping all’ultimo congresso del Partito Comunista per sintetizzare la complicata situazione del pallone con gli occhi a mandorla. L’avanzata inesorabile nel calcio si è arrestata: la Cinaaveva investito tanto, comprando squadre in giro per il globo, portando nella SuperLeague locale campioni internazionali. L’Oriente sembrava essere l’ultima frontiera del pallone. Ma poi il governo ci ha ripensato, o quantomeno si è preso una pausa di riflessione: troppe spese improduttive, che non giovano all’economia di Pechino. Una sterzata brusca i cui effetti da noi si vedono bene nelle vicende dell’Inter di Suning, ma che non si possono ridurre certo ad una sola squadra: è l’intera geopoliticadel pallone ad esserne stravolta